Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/77

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79 - a) La decadenza di un popolo e la corruzione; b) L'elevazione di un popolo e la virtù; c) L'apogeo d un popolo (della sua cultura) come conseguenza della sua elevatezza morale. 2) La falsificazione, per principio, dei grandi creatori, delle grandi epoche: si vuole che la f e d e sia la distinzione dei grandi; invece la mancanza di scrupoli, lo scetticismo, « l'immo- ralità », il diritto di sottrarsi a una credenza, fanno parte delhi grandezza (Cesare, Federico il Grande, Napoleone; ma anche Omero. Aristofane, Leonardo, Goelhe). Si sopprime sempre la cosa i)rinei- pale, il loro libero arbitrio. lift. « La malattia rende gii uomini più buoni » : questa celebre af- fermazione che s'incontra attraverso tutti i secoli e veramente tanto nella bocca dei saggi quanto in quella del popolo, ci fa pensare. Con- siderando la sua validità, vorremmo permetterci di chiedere : esiste forse in generale un vincolo originario fra la morale e la malattia? Il « miglioramento dell'uomo » considerato nelle sue linee generali, per esempio l'innegabile addolcimento, l' umanizzazione, la bontà dell'Europeo, nel corso dell'ultimo millennio è forse la conseguenza di un lungo, segreto e inquietante soffrire e non riuscire, della pri- vazione, del deperimento? « La malattia » ha reso « migliore » l'Europeo? Oppure, in altre parole: la nostra moralità, — la nostra moderna tenera moralità in Europa, che si potrebbe paragonare alla moralità del Cinese, è forse l'espressione di un peggioramento fisiologico?... Non si potrebbe infatti negare che in ogni punto della storia in cui « l'uomo » si è mostrato in una speciale, magnificenza e potenza del tipo, ha subito assunto un carattere inatteso, pericoloso, eruttivo, che non si accorda molto bene col senso umanitario; e forse in quei casi in cui risulterebbe un' apparenza diversa è mancato il coraggio o la finezza di spingere nel profondo la psi- cologia e di ricavare anche lì l'affermazione generale : « Quanto più un uomo si sente sano, forte, ricco, produttivo, intraprendente, tanto più immorale egli diventa ». Pensiero penoso 1 A cui non ci si deve assolutamente abbandonare 1 Supposto però che si prosegua in que- sto pensiero solo per un piccolo e breve momentino, con che mera- viglia si guarda allora nel futuro ! Che cosa si farebbe allora pagar più caro sulla terra di questo che noi esigiamo con tutte le forze — il diventar umani, il « miglioramento », la crescente civiltà del-