Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/277

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Lampadii, e sino i sacri Eleusini; ne’ quali entrar non poteva, chi seco portava macchia indegna d’errore; per

    Collegio dovesse trovarsi nella regione di Montagna, che comprende la contrada di Santa Patrizia, Donna-Regina e dell’Arcivescovado; perchè in questi luoghi furon rinvenute più lapidi col nome degli Eumelidi.
       2. Degli Artemisj — Diana ossia la Luna sotto il nome d’Artemide era ilnume tutelare di costoro. Celebri furono in onor di lei le feste Artemisie. Il tempio si vuole che corrisponda alla Pietrasanta o sia S. Maria Maggiore, La vicina strada ritiene ancora, come abbiamo accennato, il nome di Luna nella quale facevansi i giuochi lampadici. Il nostro Pontano, che vi abitò, appropriatosi un tempietto che un tempo fu sacro al dio Pane, incrostò in quelle pareti molte belle iscrizioni, delle quali fa qui a proposito la seguente:
       M. Aurelio Primo Neapolit, Demarcho Artemysion Fretarcho M. Aurelii Curi L. itemque a rationibus qui vixit Ann. p. m. LXIII m. VI Cluvius Rufus, et Cluvia Severa regionis incolae.
       Noi troviamo il nome d’Artemide in molte monete napolitane. Bella è l’iscrizione riportala dal Summonte, dal Capaccio, e dal Martorelli, che sì vedeva nella casa d’Ippolita Ruffo nella strada d’Arco, oggi Vico Atri, cioè

    Lucium Creperaeum Procium

    Consulem Proconsulem Iliensium

    Benemeritum

    Artemisii Phratores Retributionis

    Ergo


       Pregio di questa Fratria fu dunque il domicilio che vi ebbe il Consolo Romano L. Crepereo Proclo, e d’averlo sperimentato benefattore, dopo il suo ritorno dal Proconsolato degli Iliesi In Sardegna, celebri ne’ tempi d’Augusto, quando appunto egli viveva. Ma quanti altri illustri soggetti non dobbiam credere esservi stati, se da un tetrastico lo sappiam di Filippo, d’Alcibiade, d’Aurelia, Atalanta, d’Antonia Sebasta o sia Augusta, tanto divota di Pane, Sibaritico, e d’Ottaviano Augusto?