Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/327

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quel di sotto rosso. E di questa si serve la Città, ed il

    che fu Pascasio, consacrato dal Papa nel 601, escludendone i Diaconi Pietro e Giovanni proposti dal clero e dal popolo, perchè indegni della episcopale dignità.
       Il clero della nostra Chiesa maggiore, che non ancora aveva ufficiatura pubblica e stabilita, l’ebbe per opera di S. Attanagio I Vescovo di Napoli che fiorì nell’anno 850, com sì dirà.
       La Chiesa Napolitana, al pari delle altre della penisola ebbe a sperimentare molti e gravi disordini nel secolo ottavo. Perciocchè, affievolitasi la disciplina ecclesiastica, cresciuta l’ignoranza ed il mal coslume in quelle persone che pel loro stato venerando eran deputate a modelli e moderatori della pubblica morale, non pure che a conservatori dell’antica sapienza, la potestà civile invase non solo, ma tutti quanti usurpò i limiti del potere religioso. Ed vvenne, che siccome gl’Imperatori d’Oriente cominciarono a disporre liberamente della potestà ecclesiastica sino a promulgare editti per la riforma de’ dommi, così pure i Consoli e i Duchi, messi sotto lo scudo imperiale, abusavano ancor essi in mille guise del potere lor conceduto a bene della repubblica. I mali si fecero ancor maggiori allorchè sul trono d’Oriente si vide Leone Isaurico, ostinato e crudel fautore dell’eresia degli iconoclasti, il quale pose mano sopra ogni giurisdizione ed ogni ecclesiastico diritto. Ed anche il Patriarca di Costantinopoli prese a ravvivare le sue pretensioni su le Chiese d’Occidente, trovandosi registrata la cattedra napolitana tra le sedi soggette al patriarcato; e tennesi Paolo II, confinato per ben due anni in S. Gennaro fuori le mura, perchè non unto dal Patriarca Bizantino. Dopo di lui Stefano fu Duca, Console e Vescovo nel tempo stesso; ed alla costui morte la figlia Euprassia valse a far consacrare il laico Paolo a dispetto del clero, cui questa iraconda moglie di Teofilatto rimproverava: non avete voi giubilato della morte del padre mio? ma credete a me, nessuno tra voi sarà Vescovo mai. Cotali deformità vedevansi nel secolo ottavo, le quali andaronsi grandemente minorando all’approssimarsi del nono in cui si presero molti e valevoli provvedimenti per restituire l’antica disciplina. I novelli regolamenti già formati nel Concilio di Nicea sull’osservanza della disciplina e la più regolare elezione de’ Vescovi, la riforma del clero, la com-