Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/350

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    ro, e sarebbe incompatibile il soprapporre metallo a metallo e colore a colore.
       A sei riduconsi i colori, e questi sono il giallo, il bianco, il rosso, l’azzurro, il nero, ed il verde. De’ qualì i primi due son propriamente appellati metalli, cioè l’oro e l’argento; per l’oro intendiamo il giallo da’ Latini detto giluus, luteus, croceus, topazinus, dal color del topazio; e per l’argento il bianco, albus, candidus, cycneus, adamantinus, dal color del diamante. L’oro è senza dubbio il più degno, come il principe de’ metalli, riferibile al Sole principe del nostro planetario sistema, e che ne indica lo splendore e la gloria; e perciò di sua nobiltà ed eccellenza si vanta; come l’argento si pregia di sua purità e del candore di sua fedeltà adamantina. Degli altri quattro, che son propriamente colori, il rosso vermiglio da’ Latini addimandaio rufus, rubeus, coccineus, pyropinus somigliante al piropo o carbonchio, a parere de’ savii, ottiene il primato, perchè significa il fuoco, elemento superiore all’aria, simboleggiata dall’azzurro, e molto più superiore alla terra, a cui il nero ed il verde si riferiscono, con questa differenza, che il nero accenna l’ignudo ed incolto suolo, ed il verde la terra coltivata e vestita.
       Or essendo l’oro il principe de’ metalli, come il rosso lo è dei colori, ne segue che l’insegne della nostra Metropoli ritener si debbano per le più sublimi ed illustri. Difatti, a prescindere dalla somma semplicità, tutta propria delle più eccelse armature, hanno, in partito campo, nella parte superiore il principe de’ metalli, e nell’inferiore il principe de’ colori. Con fior di senno non permiser gli antichi che l’oro e l’ostro da altri, fuorchè da’ Principi e dalle alte magistrature si usassero; e non pur dalle romane leggi, ma dall’esempio eziandio de’ Supremi Magistrati de’ passati secoli, e de’ Cardinali di S. Chiesa rileviamo, che tutti vestivano, come questi ultimi vestono, di vermiglio; il cui colore dinota giustizia, carità e vigorìa, come il giallo gloria, signoria, nobiltà ed eccellenza.
       È forza dunque il conchiudere che, se il pregio dell’arme gentilizie ne’ simboli essenzialmente consiste, a noi pare che, quelle di Napoli esser non possano nè più significative nè più affacenti alla sua passata e presente grandezza. Per siffatta ragione nell’an-