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parte prima | 35 |
pro gratiarum actione, e procurò che sulla porta maggiore, nella parete interna, restasse ai posteri la memoria del fatto, con questa iscrizione1:
ILL.mvs AC REV.mvs DD. COLVMBINVS BASSI
EPVS. PIST. ET PRATEN. IN ACTV VISITATIONIS
ECCLAM HANC TITVLO PRIORIA DECORAVIT ET
P. VINC. XYSTVM TROIANI CIV. PRATEN. EIVSQVE
SVCCESSORES PRIORES NOMINARI DECREVIT
A. D. MDCCXVII. DIE VII. OCTOBRIS
Il Troiani visse fino al 1742, sempre inteso al decoro della sua chiesa, e la lunga vita spendendo nel governo spirituale dei monasteri, com’egli accuratamente registrò ne’ suoi ricordi2. Quindi non è maraviglia se venisse prescelto a confessore ordinario, durante il viaggio, delle ventisette fanciulle che nel 1721 andettero dalla città di Prato loro patria a fondare il monastero di San Francesco degli Scarioni in Napoli; scortate da ventiquattro cavalieri di Santo Stefano sulle galere dell’Ordine, accompagnate da quattro matrone fiorentine nobilissime, e celebrate da quanti cigni abitavano in quell’età dall’Arno all’Ombrone3. Il Nunzio di Napoli volle che al Troiani fosse dato l’incarico di compilare le Costituzioni di quel nuovo monastero; le quali ebbero la fortuna di sopravvivere al ricco patrimonio di Leonardo Scarioni, ingoiato da’ vari governi che nei primi anni del secolo presente si successero nel Regno; mentre il convento delle fiorentine ancora sussiste nell’ameno borgo di Chiaia.
- ↑ Per essere scritta sul muro, cadde nelle demolizioni.
- ↑ Libro manoscritto di Memorie, nell’archivio parrocchiale.
- ↑ Lettera del conte Giovambatista Casotti canonico pratese al n. h. Giovambatista Recanati patrizio veneto, intorno alla fondazione del regio monastero di San Francesco delli Scarioni della reale città di Napoli; Firenze, Manni, 1722. Le poesie sono in fine.