Pagina:Notizie storiche delle maioliche di Castelli e dei pittori che le illustrarono.djvu/118

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glino dall’ossido di antimonio; il giallo arancio dal ferro; il verde vien preparato con l’ossido di rame, o con la unione degli ossidi di antimonio e di cobalto, ed anche con l’ossido di cromo. Da poco tempo si fa uso di un bel color rosa a gran fuoco, di cui ignoriamo la composizione. I detti colori si triturano in piccoli molini, de’ quali sette sono al presente in attività.

Sono pratichi altresì i nostri artefici della maniera di dar l’oro alla maiolica, e dalla preparazione degli svariati colori a fuoco di muffola od a riverbero. Si distingue specialmente il bellissimo color porpora da essi preparato. I pennelli si fanno di peli di asino e di capra, e i più piccoli e delicati di peli di fatto. La muffola è molto semplice, e viene costruita dagli stessi Castellani: essa somiglia assaissimo a quelle di Sèvre e di Parigi.

Per combustibile adoperasi il faggio, che producendo una fiamina assai chiara, riesce di sommo vantaggio per la buona cottura delle maioliche. Istuiti dalla lunga esperienza sono i Castellani abilissimi nel cuocere: la durata del fuoco varia secondo la grandezza del forno; ne’ più grandi dura ore 40, ne’ più piccoli ore 15.

Avviene non raramente che appiccandosi il fuoco alle legna che stanno sopra il forno, rapidamente si diffonde, e vedi in breve tutta la bottega simile ad un vulcano. Allora, suonata la campana a martello, sia di giorno sia di notte, tutto e uomini e donne acorrono frettolosamente a spegnere l’incendio, e con tanta premura, come fosse una pubblica sventura. È questa una