Pagina:Notizie storiche delle maioliche di Castelli e dei pittori che le illustrarono.djvu/46

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certe innovazioni in tale sito, dietro reclami del Vice-Console Napolitano, dovette ad essi cederne un altro più comodo1.

E qui mi si rinnova con piacere nella mente l’onorevole invito che l’augusto Re Carlo III, di gloriosa memoria, fece a parecchi artefici castellani, acciò con le loro egregie fatiche sostenessero la R. Fabbrica di porcellana, fondata da quel magnanimo Principe in Napoli. Tanto ebbero pregio e fama di valenti! Nè vuolsi passar sotto silenzio, che l’officina di Giustiniani, (che oggi in Napoli mantiene l’onore dell’industria ceramica) è dovuta eziandio alla nostra Castelli; donde questa famiglia benemerita delle arti trasse la sua origine.

Ma condotta a tanta eccellenza siffatta manifattura presso di noi, come di tutte le arti suole spesso avvenire, alla fine del secolo passato incominciò via via a decadere. Di che esser potettero la principale cagione le varie specie di porcellana, che diverse città di Europa presero a lavorare: i cui pregi infiniti oscurar doveano la fama della maioliche più pregiate di quel tempo.

Tale scadimento richiamò l’attenzione dell’Augusto Re Ferdinando I; il quale sollecito della conservazione della nostra industria, con dispaccio de’ 28 Maggio 1789, fece esenti le maioliche di Castelli da tutte le gravezze, da qualunque fonte derivassero2.

Nè contento di ciò, poco dipoi liberò i nostri artefici da una prestazione non poco gravosa, che la Marchesa

  1. Documento F.
  2. V. Documento G.