Pagina:Notizie storiche delle maioliche di Castelli e dei pittori che le illustrarono.djvu/78

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chissime se ne veggono, perchè non attese lungamente a questa specie di pittura. Io posseggo una guantiera (che per testimonianza de’ figli, a lui si appartiene), nella quale è colorata a gran fuoco l’arme della mia famiglia con squisito magistero: i cartocci dello scudo sono disegnati ed ombrati con tanto artificio, che sembrano di rilievo: bellissimi per grazie e per movenza sono i due puttini, che sostengono l’arme. Questa piccola dipintura, che si può ammirare anzichè lodare, è così finita, che la mano d’un artista eccellente meglio non avrebbe potuto farla sull’avorio a punta di pennello. Aggiunge pregio a questa maiolica la finezza de’ colori, e la somma bianchezza ed uguaglianza dello smalto: il che mostra che il Fuina fosse valente in tutte le parti attenenti all’arte ceramica. Sono meno rare le sue pitture a fuoco di muffola, che rappresentano animali e fiori, pregevoli per disegno e per colorito: esse si riconoscono dalla F, o dalla faina impressa di sotto alle sue maioliche.

GENTILE CARMINE.

Dalla famiglia Gentile, stata in Castelli assai benemerita dalla pittura in maiolica, ebbe Carmine la sua origine: egli nacque di Berardino e di Giustina Cappelletti a’ 16 di luglio del 1678. Il padre, ch’era applicato all’arte del dipingere, senza mettere indugio, sin dai primi anni indrizzò il suo Carmine alla medesima via: ma per sua sventura, di questo avviamento poco o