Pagina:Notizie storiche delle maioliche di Castelli e dei pittori che le illustrarono.djvu/86

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segno, e fu tra’ primi a ravvivare in Castelli la pittura in maiolica, già perduta nella vicina Romagna.

Rimasto vedovo di Domenica Pompei senza aver avuto il contento de’ figli, nel 1651 tolse per seconda moglie Cecilia Nicolini sua cugina, dalla quale ebbe Carlantonio, che divenne assai famoso nella sua arte. Ignorasi il dì della sua morte: dovette però morir assai vecchio, dappoichè in una majolica rappresentante l’Angelo Custode, che conservasi nel Museo de Minicis di Fermo, sta scritto — F. Grue esemplai 1677.

Quantunque i dipinti di questo artefice non siano assai lodati per la eccellenza dell’arte, pur nondimeno son da pregiare, perchè mostrano i primi passi fatti dai Castellani in questo genere di dipintura. Nella Chiesa Parrocchiale di Castelli vedesi nell’altare di S. Maria Maddalena un quadro di parlmi otto per sei, composto di quadretti di maiolica insieme congiunti. Nella parte superiore è figurata la venuta della Santa Casa in Loreto, e di sotto S. Francesco, S. Domenico, S. Antonio, S. Caterina, S. Cecilia, e la Maddalena. Appiè del quadro si legge:

f. g. de cha. p. 1647.


GRUE CARLANTONIO.

Da Francesco Grue e da Cecilia Nicolini nacque Carlantonio il dì 20 agosto del 1655. Di buon’ora diè chiari segni dell’altezza del suo ingegno, onde il padre fu sollecito a provvederlo di maestro che scorta gli fosse