Pagina:Novelle lombarde.djvu/306

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ragazza così florida, così bella, chi l’avrebbe detto che aveva a finire così? E non è già questa una pastocchia, ma un caso vero, quanto è vero che le comete annunziano malanni. Il paese è qui dalle nostre parti, e mia madre aveva parlato con delle vecchie che erano vive quando questo è accaduto. Imparate dunque, o ragazze....

— A non chiudere l’amoroso nella cassapanca», l’interrompe la Savina; e uno scroscio di risa universale tien dietro a quest’arguzia. Poi, come, avanti giorno, un passero che cominci a zirlare basta perchè sull’istante si sveglino tutti gli altri che dormivano, ed è uno stormire, un cinguettio, un frascheggiare di mille uccelli, così, rotto l’incanto, si suscitano trenta voci discordi, che fitte fitte si succedono, s’intralciano, s’interrompono. E l’una dice: — Oh! di queste cose non ne succedono più»; un’altra: — Ma che colpa n’avea quella povera zitella?» la terza: — Per uno scapuccio, alla forca!»

— Oh! «soggiunge la morale Simona; «ogni colpa è di sua madre, che maltrattò quella strega, e per questo bisogna guardare a chi si fa del male.

— Sapete che?» salta su la Betta, quella tal sufficiente: «La vera ragione è che l’Agnese era nata sotto un cattivo pianeta».

Comar Giuditta prova e riprova di ricondur il silenzio, la meditazione, e tornar padrona della veglia per potere spacciar alquanto di quella morale onde son piene le fosse: ma chi arresterà la girandola dopo appiccata la scintilla? Cresce anche di più in più il bisbigliare, il chiaccolare, che è una sinagoga; finchè nel lucerniere si pianta il