Pagina:Novelle lombarde.djvu/335

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devano tra le festive arguzie degli staffieri, spassati da quella agreste semplicità e dalle lodi che que’ forestieri danno all’appetitosa fragranza che esala della cucina. Poi a lungo andare i signorini ne presero uggia, e quando il cameriere entra ad annunziare i figliuoli di quel tessitore di campagna, fanno la spallata, esclamando: — Non so cosa dire: il loro padre doveva aver giudizio come l’ebbe il nostro».

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Fine il novembre 1871