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154 novelle rusticane

spalle. E’ bisognava dar retta alla buona anima di mio padre, quand’era tempo!

La buon’anima glielo aveva predicato: — Lascia star la Nena, che non ha dote, nè tetto, nè terra.

Ma la Nena gli era sempre alle costole, al Castelluccio, se zappava, se mieteva, a raccogliergli le spighe, o a levargli colle mani i sassi di sotto ai piedi; e quando si riposava, alla porta del casamento, colle spalle al muro, nell’ora che sui campi moriva il sole, e taceva ogni cosa:

— Compare Santo, se Dio vuole, quest’anno non le avrete perse le vostre fatiche!

— Compare Santo, se il raccolto vi va bene, dovete prendere la chiusa grande, quella del piano; che ci son state le pecore, e riposa da due anni.

— Compare Santo, quest’inverno, se avrò tempo, voglio farvi un par di calzeroni che vi terranno caldo.

Santo aveva conosciuta la Nena quando lavorava al Castelluccio, una ragazza dai capelli rossi, ch’era figlia del camparo, e nessuno la