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pane nero 181

date, piangendo ed urlando. Ci volevano proprio quelle legnate per Carmenio, colle ossa che gli aveva già rotte la terzana! Ma gli pagava forse il danno al vicino cogli strilli e cogli ahimè? — Un’annata persa, ed i miei figli senza pane quest’inverno! Ecco il danno che hai fatto, assassino! Se ti levassi la pelle non basterebbe!

Zio Cheli si cercò i testimonii per citarli dinanzi al giudice colle pecore di curatolo Vito. Questi, al giungergli della citazione, fu come un colpo d’accidente per lui e sua moglie. — Ah! quel birbante di Carmenio ci ha rovinati del tutto! Andate a far del bene, che ve lo rendono in tal maniera! Potevo forse stare nella malaria a guardare le pecore? Ora lo zio Cheli finisce di farci impoverire a spese! — Il poveretto corse al Camemi nell’ora di mezzogiorno, che non ci vedeva dagli occhi dalla disperazione, per tutte le disgrazie che gli piovevano addosso, e ad ogni pedata e ad ogni sorgozzone che assestava a Carmenio, balbettava ansante: — Tu ci hai ridotti sulla paglia! Tu ci hai