Pagina:Novellette e racconti.djvu/104

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94 novella lv.

maggiore, insaccò le monete di nuovo, facendo tra sè giuramento di spendere senza mai più noverare.


LV.


Si narra come uno scioccherello fu côlto
alla rete da una uccellatrice
.


Alcuni padri sono sì guardinghi in presenza de’ figliuoli, che non favellano mai dinanzi a loro di veruna cosa mondana; e tanto tacciono di ogni astuzia e malignità del mondo, che la prima volta che i giovanetti si trovano in libertà, vengono da ognuno gabbati, e sì sono presi dalla novità delle cose vedute da loro, che caggiono ad ogni lacciuolo e rete facilmente. Mai non si vorrebbe fare in modo che i costumi e le trappole degli uomini riuscissero nuove alla gioventù, ma con moderazione e cervello a poco a poco far loro intendere tutte le fraudi che ci sono; perchè il conoscimento de’ costumi universali è difesa della roba e dell’innocenza. Non sono passati molti mesi, che un padre molto benestante mandò dal suo paese un suo giovanetto figliuolo a vivere qui in Venezia da sè solo, perchè egli apprendesse la dottrina delle leggi e la pratica dell’avvocare. Fu egli qui provveduto dagli amici del padre di una buona stanza, dove entrò ad abitare, ben guernito la borsa di moneta e rinforzato di tempo in tempo di danari, secondo la sua condizione molto onesta e civile. Se non ch’egli ci venne così nuovo e poco avvezzo nelle cose, che io non so quello che non avesse creduto; e soprattutto gli riuscivano un incantesimo tutte le femmine; e dov’egli vedea un bel vestimento, una regolata acconciatura di capo ed altri femminili ornamenti, facea inchini profondi, e salutava con tale umiltà e con sì cortesi parole, che ben si vedea che gli parea ogni volta aver dinanzi a sè le più solenni e notabili donne del paese, senza considerar punto quello che talora i ricchi vestiti e i ben lavorati fregi ricoprono. Andando egli dunque pochi giorni