Pagina:Novellette e racconti.djvu/16

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6 NOVELLA III.

neri; e tanto dissero, che il parrucchiere, stanco di tal seccaggine, va a certi vasi che avean dentro acqua lavorata dalla vescica, e versagli sul focolajo, dicendo: Ora sarete contenti; e lo furono, perchè quel lago avrebbe ammorzato Troja. Allora uno di loro levasi, prende la candela e dice: Al bujo vedrò meglio se il fuoco è bene ammorzato o no; e il dire e il soffiare nella candela e il tornare a letto fu un tempo. Il parrucchiere borbotta; essi due si domandano l’un l’altro: Vedi tu faville? no: ora siamo sicuri; e il parrucchiere sbuffa, e diceva: Ecco perchè mi avete fatto ammorzare il fuoco; ma io son uomo di andare a letto al bujo: chè non sapea della ricotta molle che l’attendea. Il compagno suo con tutti questi rumori seguiva la sua buona natura e russava forte; il parrucchiere in camicia leva le coltrici, e dentro. Ma non sì tosto si sentì sotto a’ fianchi quella cosa molliccia, che mise uno strido che parea invasato. I due domandano come spauriti, che è? ed egli: È che questa carogna ch’io mi elessi per compagno, mi ha concio tutto il letto: che maledetto sia egli. Vergognoso, déstati! e grida sì forte, che l’altro rispondendo arrabbiato: Che diavol hai tu? si volta in fretta e dà nel molle; e così mezzo balordo esce del letto e incolpa il parrucchiere dell’imbratto. Dopo molti vituperj detti dall’una parte e dall’altra, usciti tuttadue di letto, chiamano l’oste, vogliono aprire: è chiuso. Picchiano, battono in terra, gridano con le maggiori voci ch’abbiano in gola; tanto che la stanza parve un inferno, perchè anche gli altri due ajutavano. Finalmente non vedendosi persona, dicono i due dell’altro letto: Sapete che é? noi intendiamo di dormire sta notte. Andate a letto, rannicchiatevi come potete, mettetevi in un cantuccio e statevi. Dice il parrucchiere: Che cantuccio o non cantuccio? per grazia di costui il letto é un letamajo; e non c’é filo che ci potesse ricogliere. G. E. va in collera, il parrucchiere anch’egli; tra per l’ira e pel freddo battono i denti. Gli altri due compagni vedendo che la cosa si riscaldava, si diedero a ridere; narrarono il fatto, e