Pagina:Novellette e racconti.djvu/208

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198 novella lxxxvii.

avendo fondata una buona e sicura rendita, e posto da canto una miglior quantità di danari. Il povero letterato côlto dalla febbre si coricò sopra il suo letticciuolo, in una cameretta a letto, che facea accoglienza gratissima ora a’ venti del mezzodì, ora a quelli del settentrione, e in fine a quanti ne mandava il cielo; e standosi ravviluppato il capo in certe sue coltrici, rinforzate da una gabbanella che vi mettea sopra, mandò per un medico, il quale mossosi a stento, pure finalmente vi giunse quando appunto la maggior furia della febbre lo facea vaneggiare. Mentre dunque che il medico gli tenea la mano al polso, l’infermo, che poco prima avea letto non so se Dante o il Petrarca, ed era entrato in farnetico con l’armonia di que’ versi nel cervello, cominciò a dire: L’un’arte deve giovare all’altra. Se voi fate sì ch’io guarisca ed esca di questo letto, vi do parola che voi ne avrete in guiderdone da me una delle più belle e più fiorite ghirlande d’Elicona, e ch’io vi farò immortale. Apollo è nume dell’uno e dell’altro di noi: e se io non ho nè oro, nè argento, sarò uomo da innalzarvi fino alle stelle. Il medico, udite queste parole, e avvedutosi che potea esser vero quanto gli promettea, perchè nella stanza non si vedea altro che le muraglie, una sedia zoppa di noce, e alquante dozzine di libri mezzi nudi che in sulle schiene mostravano la colla e le stringhe, prese per ispediente di non fare per allora novità veruna e di stare a vedere; affermando ad alcuno, che quivi era più per caso che per altro, ch’egli vi sarebbe poi ritornato la sera. E forse così avrebbe fatto, se l’altro ch’io dissi di sopra, caduto anch’egli infermo e assalito dalla medesima qualità di febbre, non avesse mandato per tutti i medici del paese per udire il parere di ciascheduno: i quali essendo alla casa di lui accorsi sollecitamente, furono tanto sfaccendati per lui, e tanta diligenza vi usarono intorno, che il meschino letterato si rimase soletto ad attendere la morte vicina. Intanto dall’altro lato fioccavano le ricette, traevansi dal mortajo polveri, stil-