Pagina:Nuovi poemetti.djvu/136

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120 la mietitura



ii


In ogni campo alzarono due tonde
mete di spighe. Posero per prime
19quattro mannelle, le più grosse e bionde.

Posero il calcio in terra, alto le cime;
e poi, con le altre sopra quelle e intorno,
22fecero una gran cupola sublime.

Mietean tre giorni. Sul finir del giorno,
era finita. Placida la sera,
25erano i cuori placidi al ritorno.

“Il grano è bello, e, di verdugio ch’era,
secco sin troppo. Con quel sole, ha sete.
28Oggi la spiga ci parea leggiera„

diceva il babbo, e soggiungea: “Vedrete!
Il gran che il sole ora ha stremato e franto,
31poi si rifà la notte nelle mete,

e s’enfia e s’empie, e peserà più tanto„.


iii


Nere le mete: solo qualche lampo
facean le paglie, come se un tesoro
35fosse disperso qua e là nel campo.