Pagina:Nuovi poemetti.djvu/140

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124 la mietitura



ii


Sentiva tonfi e scrosci come pioggia
che sferzi i vetri. Il primo fior del grano
19scotean laggiù nella sonante loggia.

Prendeva il babbo una mannella in mano
e la battea, voltandola, più volte,
22forte e con garbo, sur un banco piano.

Secche, bell’aspre, già per prime colte,
eran le spighe, e con tre colpi a sesto
25davano fuori il grano lor, disciolte.

Pioveano i chicchi. A Rosa vie più mesto
si fece il cuore. Ah! che il desio rimane
28addietro, spesso, e il tempo va più lesto!

Capì la madre che pensava al pane
delle sue nozze, pallida e sgomenta;
31e disse, volti gli occhi in là: “Stamane

scuotono il grano, ma della sementa... „


iii


E nelle braccia si trovò piangente
l’una dell’altra. “Oh! quello che più costa
35figlia, è la gioia: oh! non si dà per niente!„