Pagina:Nuovi poemetti.djvu/182

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166 gli emigranti nella luna


Ed ecco che rimbombò lungo un tuono
allegro, apparve in fondo al cielo un fioco
18raggio di sole, un suo sorriso buono.

E su la terra non restò per poco
che un luminoso sgocciolìo sonoro;
21e poi, tra i cirri e i cumoli di fuoco,

un filo, un’unghia, era una falce d’oro!


ii


Scórsero i giorni; ella cresceva: ed ecco
l’un dopo l’altro scesero a trovare
25la lor capanna e la lor nave in secco.

L’erba cresceva sopra il limitare.
Lungo il lido la nave intarmoliva.
28Là sui monti funghito era l’altare.

Chi stava in monte, ora scendeva in riva
del mare. Chi vivea presso lo stagno,
31ora cercava una sorgente viva.

E ciascuno s’urtava al suo compagno.
Taciti, prima; e quindi alcuno disse:
34Va, mosca! e l’altro ribattè: Va, ragno!