Pagina:Nuovi poemetti.djvu/200

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184 la vendemmia


— Qua le canestre, donne.
O bella bruna!
Quando nascesti, in cielo una campana
18sonava sola, al lume della luna.

— Questa la stenderete sull’altana:
è troppo bella per andar nel tino.
21— Ma anche quello è come vin di grana!

— Non ci fu pioggie, non ci fu lo strino.
— Portate bere. Molto all’uva aggrada
24sentirsi in viso l’alito del vino.

— Pigia il bigoncio un po’.
“Sono in istrada.
E che mi dài, che mi conviene andare?„
27“Un bacio in bocca, perchè tu non vada„.

— La paradisa ha pigne lunghe e chiare,
e tutti d’oro sono i chicchi, e hanno
30il sole dentro, il sole che traspare.

— Rigo, di tutte queste qui, si fanno
cipelle, acchè, tu con la moglie accanto,
33ne mangi all’alba, il primo dì dell’anno.

L’uva vuol dire il buono, il bello, il tanto.
E porta bene, o Rigo.
Ho contro, io sento,
36fin le finestre, e quando passo e canto,

si chiudono da loro senza vento.