Pagina:Nuovi poemetti.djvu/38

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22 la fiorita



ii


Poi l’ammoniva ch’era giunta l’ora
di seminar la canipa. Ma poca!
19E tristo a lungo ripetea, Lavora!

Ei t’ubbidiva, o poverella fioca
canipaiola: e seminò ben fitto,
22dicendo: “Non mai vince, chi non gioca.

Il più del seme ai passeri lo gitto
per certo! È il meno che doventa tela„.
25Però d’intorno non s’udiva un zitto.

Ma il torcicollo a cui nulla si cela,
avanti o dietro, e che giammai non erra,
28cantava pur la lunga sua querela.

Ei li vedeva, i figli della terra,
color di terra, che tendean, gl’ingordi!
31Forse pensava: — E l’uomo muove guerra,

per via di loro, ai torcicolli e a’ tordi! —


iii


Ma l’uomo fece un uomo d’una cappa
e d’un cappello. “E’ vi darà buon conto!„
35diceva: e se n’andò con la sua zappa.