Pagina:Nuovi poemetti.djvu/98

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82 la vertigine


Ma voi... Chi ferma a voi quassù le piante?
Vero è che andate, gli occhi e il cuore stretti
18a questa informe oscurità volante;

che fisso il mento a gli anelanti petti,
andate, ingombri dell’oblio che nega,
21penduli, o voi che vi credete eretti!

Ma quando il capo e l’occhio vi si piega
giù per l’abisso in cui lontan lontano
24in fondo in fondo è il luccichìo di Vega... ?

Allora io, sempre, io l’una e l’altra mano
getto a una rupe, a un albero, a uno stelo,
27a un filo d’erba, per l’orror del vano!

a un nulla, qui, per non cadere in cielo!


ii


Oh! se la notte, almeno lei, non fosse!
Qual freddo orrore pendere su quelle
31lontane, fredde, bianche azzurre e rosse,

su quell’immenso baratro di stelle!
sopra quei gruppi, sopra quelli ammassi,
34quel seminìo, quel polverio di stelle!

Su quel immenso baratro tu passi
correndo, o Terra, e non sei mai trascorsa,
37con noi pendenti, in grande oblìo, dai sassi.