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Pagina:Odi di Pindaro (Romagnoli) I.djvu/148

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PER IERONE D’ETNA

VINCITORE COL CARRO A PITO


I


Strofe

Cétera d’oro, comune dovizia d’Apolline
e de le Muse, che mammole
han su le chiome, te ascoltano i passi, spiccandosi a danza,
e seguon tuoi cenni i cantori,
quando con musiche spire
svolgi dei balli i preludi.
Tu de la fiamma perenne spengi la folgore acuta.
Sovra lo scettro di Giove sopita sta l’aquila: da entrambi i suoi fianchi
le penne veloci abbandona


Antistrofe

pendule, il re degli augelli: ché al capo grifagno
tu negro nuvolo avvolgi,
dolce serrame a le palpebre: vinto da l’impeto tuo
canoro, sopiscesi; e il dorso
agile un palpito corre.
Ares il crudo, egli pure
lascia dell’asta la cuspide aspra, ed il cuore nel sonno