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244 LE ODI DI PINDARO


del Mènalo; e a Locro l’addusse, perché non cogliesse vecchiaia
lui privo di figli. Concetto fu il germe divino;
e molto l’eroe fu lieto del figlio supposto;
e il nome gli pose
dell’avo materno.
E fu per aspetto e per opere
mirabile; e popolo e regno gli diede in retaggio.


Antistrofe

E da lungi venivano estranei,
e d’Argo, e di Tebe, e d’Arcadia, e alcuni da Pisa. E fra tutti
a lui fu diletto il figliuolo
d’Attórre e d’Egina, Menezio; di cui fu rampollo l’eroe
che insiem con gli Atridi venuto a Teutrante, stie’ saldo
a fianco d’Achille, solo ei, quando Tèlefo contro
le navi incalzava
i Danai fuggiaschi.
Chi bene intendeva, allor vide
di Pàtroclo l’indole guerriera; onde il figlio di Teti


Epodo

gl’impose che mai nella zuffa
luttuosa, pugnasse lontano
dalla sterminatrice sua lancia.
Deh, possa, trovando bei cantici,
il cocchio io salir delle Muse,
e ardire e possanza mi seguano!