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174 LE ODI DI PINDARO




Epodo

vincea nel pancrazio. È stoltezza volere insegnar senza apprendere:
gl’ignari hanno fatuo l’animo;
ma facile cosa riesce a chi sa.
E meglio d’ogni altro Melesia
la via può additare che giovi a l’uom che s’accinga affrontare
i sacri certami, ed averne la fama piú ambita d’ogni altra:
Ed Alcimedonte che adesso il trigesimo
trionfo otteneva gli è degno compenso.


IV


Strofe

Ch’or col favore del Dèmone — né meno gli venne il vigore —
di quattro fanciulli abbattuti
rese odioso il ritorno, spregiata la fama, nascosta
la strada. Ed al padre del forte,
ardire ispirò
contrario a vecchiezza: ché l’Ade
oblia l’uom che ha prospera sorte.


Antistrofe

Ma la memoria conviene ch’io desti, e pe ’l fior de le mani
vittrici i Blessíadi celebri.
Già dei frondiferi ludi la sesta corona li cinge:
e parte d’onori e di riti
anch’essi i defunti