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210 LE ODI DI PINDARO

cresciuti dal suolo,
o Tebe dal velo di ciano,
o la forza, che tutto ardisce, d’Ercole,
o Dïòniso, gloria che infonde ebbrezza,
o d’Armonia braccia candide
canteremo le nozze?

· · · · · · · · · · ·
Prima Tèmi celeste dal buon consiglio

sopra cavalle d’oro,
presso le fonti d’Ocèano,
le Moire all’Olimpo guidarono
verso la sacra scalèa,
lunghessa la fulgida via,
ch’ella fosse primeva sposa
di Giove che dà la salute.
Essa generò l’Ore
dall’auree bende, infallibili,
altrici dei floridi pomi.


IV

Secondo Pausania, l’inno a cui apparteneva questo frammento, era rivolto a Persefone: secondo la Vita ambrosiana, a Demetta.


Stobeo, Flor., CIX, I.


Quando un travaglio ti cruccia,
non metterlo in mostra.
Questo io ti dico. Gli eventi
belli e graditi, conviene