Vai al contenuto

Pagina:Odi di Pindaro (Romagnoli) II.djvu/303

Da Wikisource.
292 LE ODI DI PINDARO

XX

APOLOLO ISPIRA IL POETA

Efestione, p. 44.

Il duce delle Muse m’invita alla danza.
Il tuo ministro guida, tu celeste Latona.


XXII

I CANTI DEGLI ELLENI

Scol. vatic., Reso, 895. Questo brano, molto corrotto, è tuttavia interessante, perché ci fa vedere con quanta poesia un poeta greco sentisse quella che oggi si chiamerebbe storia della letteratura.

Canti vi sono ch’ogni stagione
pei due figliuoli
suonan di Lato dal fuso d’oro,
ch’han di peani forma. Delirano
i ditirambi
per Bacco, florido di serti d’ellera.
E tre deposero salme tre Dive
nel sonno eterno.
Ed una, ahi Lino, Lino, il melodico
spirito canta:
l’altra, coi funebri
inni, Imenèo
canta, che Morte rapí nei primi
giorni di nozze: