Pagina:Odi e inni.djvu/210

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184 inni


In alto eri, per tutto eri, ma eri
invisibile. Un ramo di cipresso
19avevi in mano, tolto ai cimiteri.

E tu scotevi quella fronda, o Messo
di Dio, chiamando un Popolo non sorto
22ancor di terra, all’avvenir promesso.

Erravi al lume del pianeta morto,
tu, pallida ombra. Risplendea silente
25ciò ch’era morto a ciò ch’era rimorto.

E tu cercavi il mondo senza gente,
FANTASIO, lungo gl’inquïeti mari,
28sotto lo scheletrito astro del niente.

E l’uno all’altro sorridean gli ossari!
l’astro e l’Italia. — Per chi mai splendiamo? —
31E pareano i millenni solitari,

ch’era la luce, e che non era Adamo.


E quando fu che venne a te su l’onda
dei mari, l’Altro? Il rosso dell’aurora
35apparì sopra la sua testa bionda.

Voi dai due poli vi guardaste. Egli, ORA!
disse; tu, SEMPRE! Ed ecco, udiste, assòrti,
38un infinito murmure. In quell’ora

s’aprian le tombe e rinasceano i morti.