Pagina:Odi e inni.djvu/212

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186 inni


Si disperdeano come le faville
d’un rogo occulto: il rogo in mezzo ai venti,
61in mezzo ai flutti, d’un lontano Achille.

Come scheggie d’un grande astro cadenti,
cadean brillando. Al lor vano cadere
64vedean notturne la lor via le genti.

— Per il mio dritto! Per il mio dovere —
E si spengeva il subito baleno
67su palchi infami, dentro ree galere.

Cadeano. O sorte degli eroi, dal seno
scesi brillando, del Leone! O sorte
70dei fuggenti lo spazio alto e sereno*

atomi d’astri! Quella luce è morte.


È morte. Ma Chi per la patria muore?...
Quando fu mai che risuonò quel canto?
74quel canto, là... Chi per la patria muore...

Nel vallon di Rovuto, orrido e santo,
avean cento fucili incontro al cuore.
77Quando la morte ne scrosciò di schianto,

ancor s’udì: Non muore mai! Non muore!