Pagina:Odi e inni.djvu/69

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al corbezzolo 43


ed i lor maschi voi mietean di spada,
àlbatri verdi, e rami e ceree polle
tesseano a farne un fresco di rugiada
                                        52feretro molle,

su cui deporre un eroe morto, un fiore,
tra i fiori; e mille, eletti nelle squadre,
lo radduceano ad un buon re pastore,
                                        56vecchio, suo padre.

Ed ecco, ai colli giunsero sul grande
Tevere, e il loro calpestio vicino
fugò cignali che frangean le ghiande
                                        60su l’Aventino;

ed ululò dal Pallantèo la coppia
dei fidi cani, a pie’ della capanna
regia, coperta il culmine di stoppia
                                        64bruna e di canna;

e il regio armento sparso tra i cespugli
d’erbe palustri col suo fulvo toro,
subitamente risalia con mugli
                                        68lunghi dal Foro;

e là, sul monte cui temean le genti
per lampi e voci e per auguste larve,
alta una nera, ad esplorar gli eventi,
                                        72aquila apparve.

Volgean la testa al feretro le vacche,
verde, che al morto su la fronte i fiocchi
ponea dei fiori candidi, e le bacche
                                        76rosse su gli occhi.