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AL SERCHIO


O Serchio nostro, fiume del popolo!
tu vai sereno, come un gran popolo,
          lasciate le placide cune,
          4muove all’officina comune;

le molte cune, tremule e garrule
come sorgenti sotto i lor alberi,
          lasciate alle floride donne,
          8cammina al lavoro in colonne:

cammina, ed empie d’un lungo murmure
le vie, per mano tenendo i piccoli
          che vanno garrendo alle scuole,
          12com’anche le lodole, al sole:

al sole! al sole! come le lodole
che, avanti ancora l’alba, lo cercano,
          che dalla purezza sublime
          16dei cieli lo vedono prime.

Tu vai; man mano giungi, e con ilare
frastuono inondi l’arduo vestibolo;
          poi, ecco, tu frangi le messi,
          20tu fili, qua torci, là tessi;