Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/155

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Ed ei forò le travi, e insieme unille,
E con incastri assicurolle, e chiovi.320
Larghezza il tutto avea, quanta ne danno
Di lata nave trafficante al fondo
Periti fabbri. Su le spesse travi
Combacianti tra sè lunghe stendea
Noderose assi, e il tavolato alzava.325
L'albero con l'antenna ersevi ancora,
E construsse il timon, che in ambo i lati
Armar gli piacque d'intrecciati salci
Contra il marino assalto, e molta selva
Gittò nel fondo per zavorra, o stiva.330
Le tue tele, o Calipso, in man gli andaro,
E buona gli uscì pur di man la vela,
Cui le funi legò, legò le sarte,
La poggia, e l'orza: al fin, possenti leve
Supposte, spinse il suo naviglio in mare,335
Che il dì quarto splendea. La Dea nel quinto
Congedollo dall'isola: odorate
Vesti gli cinse dopo un caldo bagno;
Due otri, l'un di rosseggiante vino,
Di limpid'acqua l'altro, e un zaino, in cui340
Molte chiudeansi dilettose dapi,
Collocò nella barca; e fu suo dono
Un lenissimo ancor vento innocente,