Amfiálo spiccollo, e il disco lunge
Non iscagliò nessun, com’Elatréo.170
Laodamante, il real figlio egregio,
Nel pugile severo ebbe la palma.
Fine al diletto de’ certami posto,
Parlò tra lor Laodamante: Amici,
Su via, l’estraneo domandiam di queste175
Prove, se alcuna in gioventù ne apprese.
Di buon taglio e’ mi sembra; e, dove ai fianchi,
Dove alle gambe, e delle mani ai dossi
Guardisi, e al fermo collo, una robusta
Natura io veggio, e non mi par, che ancora180
Degli anni verdi l’abbandoni il nerbo.
Ma il fransero i disagi all’onde in grembo:
Chè non è, quanto il mar, siccome io credo,
Per isconfigger l’uom, benchè assai forte.
Laodamante, il tuo parlar fu bello,185
Eurialo rispondea. Però l’abborda
Tu stesso, e il tenta; e a fuori uscir l’invita.
Come d’Alcinoo l’incolpabil figlio
Questo ebbe udito, si fe’ innanzi, e, stando
Nel mezzo, Orsù, gli disse, ospite padre,190
Tu ancor ne’ giochi le tue forze assaggia,
Se alcun mai ne apparasti a’ giorni tuoi,
E degno è ben, che non ten mostri ignaro: