Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/440

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libro decimoquinto 59

De’ tuoi nemici chiuderà nel seno.
Non pertanto la nave indi lontana45
Tieni, e notturno naviga: un amico
Vento t’invierà quel tra gli Eterni,
Chiunque sia, che ti difende, e guarda.
Come d’Itaca giunto alla più estrema
Riva sarai, lascia ir la nave, e tutti50
Alla città i compagni; e tu il custode
Cerca de’ verri, che un gran ben ti vuole.
Seco passa la notte, ed in sull’Alba
Mandal significando alla Regina,
Che a lei da Pilo ritornasti illeso.55
Ciò detto, in un balen salse all’Olimpo.
     Egli l’amico dal suo dolce sonno,
Urtandolo del piè, subito scosse,
E gli drizzò queste parole: Sorgi,
Pisistrato, ed al cocchio i corridori60
Solidounghiati sottoponi, e accoppia,
Se anche il viaggio nostro aver dee fine.
     Telemaco, il Nestoride rispose,
Benchè ci tardi di partir, non lice
Dell’atra notte carreggiar per l’ombre.65
Poco l’Aurora tarderà. Sostieni
Tanto almen, che il di lancia esperto Atride
Ponga nel cocchio gli ospitali doni,