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LIBRO DECIMOTTAVO.




     Un accattante pubblico sorvenne,
Di mendicar per la cittade usato,
Famoso vorator, che mai non disse
Per molto cibo, e per vin molto, Basta,
E gigante a vederlo, ancor che poco5
Di forza, e cuore in sì gran corpo fosse.
Egli avea nome Arnéo: così chiamollo
Nel dì, che nacque, la diletta madre.
Ma dai giovani tutti Iro nomato
Era, come colui, che le imbasciate10
Portar solea, qual gliene desse il carco.
Giunto fu appena, che scacciava Ulisse
Dalla sua casa, ed il mordea co’ detti:
Vecchio, via dal vestibolo, se vuoi,
Ch’io non ti tragga fuor per un de’ piedi.15
Non vedi l’ammiccar, perch’io ti tragga,
Di tutti a me? Pur m’arrossisco, e stommi.
Ma lévati, o alle prese io con te vegno.