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248 odissea

Noi promettiamo: promettiam con venti
Tauri ciascuno, e con oro, e con bronzo,70
Quel vôto riempir, che ne’ tuoi beni
Gozzovigliando aprimmo; in sin che il core
Alla letizia ti si schiuda, e sgombri
L’ira, onde a gran ragione arse da prima.
     Bieco mirollo, e replicògli Ulisse:75
Dove, Eurimaco, tutte ancor mi deste
L’eredità vostre paterne, e molti
Beni stranieri vi poneste accanto,
Io questa man non riterrei dal sangue,
Che la vendetta mia piena non fosse.80
Or, qual de’ due vi piacerà, scegliete,
Combattere, o fuggir, se pur v’ha fuga
Per un solo di voi: ciò, ch’io non credo.
     Ciascun de’ Proci il cor dentro mancarsi
Sentì, e piegarsi le ginocchia sotto.85
Ed Eurimaco ad essi: Amici, indarno
Sperate, che le braccia egli non muova.
L’arco una volta, ed il turcasso assunti,
Disfrenerà dal limitare i dardi,
Finchè tutti ci atterri. Alla battaglia90
Dunque si pensi: distringiam le spade,
E, delle mense alle letali frecce
Scudo facendo a noi, piombiamgli sopra