Pagina:Ojetti - Il martirio dei monumenti.djvu/66

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non solo per quel che essi valgono, ma anche pei morti che rivivono in loro, che sono l’anima loro.

Accettiamo la sfida. In questo Palazzo posto nel cuore di Firenze a guardia della vostra libertà comunale, in questa sala dove cinquantun anno fa fu proclamata contro lo stesso nemico la guerra che oggi noi continuiamo e concluderemo, ripetiamo, cittadini, a noi stessi e al nemico la promessa virile di resistere non solo per difendere la libertà nazionale, non solo per raggiungere finalmente la libertà di tutti gli italiani che il dominio straniero strazia ancóra e contamina, ma anche per difendere in faccia ai barbari la civiltà che i nostri morti hanno fissata nella loro arte serena, la civiltà umanissima che per misura s’era scelto l’uomo, non l’in-