Pagina:Ojetti - Le vie del peccato.djvu/274

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io, che alla meglio cercavo di imitarlo, eravamo poco o niente per lei. Rivedevo in lei la femmina divoratrice di uomini secondo le apocalittiche visioni dei padri cristiani; e quel terrore non era l’eccitante più adatto per farmi vincere il concorso. Perchè il concorso fu visibile in questo fatto: ai primi di agosto ella partì con Vercingetorige per Livorno. Lalla fu da lui mandata un giorno prima a Firenze. Io raggiunsi Bianca a Livorno un giorno dopo; e il gigante che ha beni e parenti nel Pistoiese, andava e veniva tra Firenze e Livorno ogni tre o quattro giorni.

— Ma s’era avveduto dei rapporti fra te e...?

— E sua moglie? E chi lo sa? Il perfetto amante non deve mai pensare al marito. Ogni pensiero dato al marito è un’offesa alla moglie; e una donna gli perdona più facilmente un’infedeltà che un’eccessiva preoccupazione del marito. Ella ci provvede da sè. Del resto io non credo che esistano mariti che sappiano qualche cosa, durante... Dopo, forse. Ma andiamo innanzi. Dove eravamo?

— Mi davi la situazione topografica di voi quattro.

— Ah benissimo! Dunque in quel periodo in cui il gigante era tutto preso da Lalla, Bianca divenne di un’idealità estrema: passeggiate lunghe,