Pagina:Ojetti - Le vie del peccato.djvu/28

Da Wikisource.

— 18 —

rito, di fare la più chiara e trasparente vita che mi sia possibile perchè anche quest’altra onda impura passi senza macchiarmi, Teresa mia? Tu che sai tutta la vita mia e tutti i sogni miei tanto più belli di essa, sei certa che queste dicerie stupide e petulanti le quali durano da otto anni senza un minuto di tregua, non mi abbiano anche agli occhi dei più intimi amici miei offuscata un poco? Batti e batti, questi innumerevoli anonimi che si occupano sempre e dappertutto di me perchè son più alta e più bella e più ricca e più intelligente di tante altre, hanno finito per aver ragione, prima su le amiche mie migliori le quali hanno tutte avuto qualche dubbio passeggero udendo tanta insistenza di accuse, e poi su me. Sì, su me.

Con te sono franca, come sono stata sempre. Giannino Santariva m’ama e io l’amo. È così, Teresa mia, e ogni tuo ammonimento giungerebbe troppo tardi.

Povero figliolo, egli non si illude e sa che non la sua devozione e i suoi piccoletti strattagemmi m’hanno vinta. Egli sa tutto il mio ragionamento e con giustizia si lamenta della mia tristezza, anzi della mia freddezza. Sa che io l’ho accettato per amante solo perchè mi sono convinta che il peccato è nello scandalo non nell’azione, che l’onesta