Pagina:Ojetti - Le vie del peccato.djvu/34

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sempre di tutto ciò, perchè sapevo che egli anche rideva. E quella mattina, Teresa mia, egli aveva dubitato di me! Vedi anche adesso, ci piango, ma non mi pento di quel che ho fatto, no, no, no. Glielo ripeterei, e, chi sa? forse glielo ripeterò in faccia!

Ma voglio dirti tutto e i foglietti scritti si accumulano alla mia destra così celermente che il carattere dell’uno non è ancora asciutto quando l’altro gli cade sopra.

Io naturalmente raccolsi tutta la fierezza mia e mi rifiutai di partire, nè mi perdetti a provargli la falsità delle accuse, a cercare gli alibi, a promettergli di non veder più mai Giannino Santariva nè a casa nè fuori. E il mio orgoglio semplice e diritto lo acquietò, anzi lo convinse tanto che la sera egli venne a chiedermi perdono dei sospetti e dell’atto villano, venne a domandarmi un bacio e io lo baciai pur sentendomi nell’anima ancora lontana da lui; ma speravo di dimenticare, di tornare, a volergli bene quietamente, dolcemente, continuamente come prima.

E invece? Pensa che subito dopo quel bacio, egli, accarezzandomi col suo solito atto benigno la fronte, mi ripetè:

— Ma tu sarai buona e partirai, non è vero?