Pagina:Ojetti - Le vie del peccato.djvu/81

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— Io l’ho veduta primo, ma l’ha presa lui.

— E tu l’hai veduta? – e si alzava cogli occhi aggrottati d’ira violenta e le mani tese. – E tu l’hai veduta e non l’hai presa? Ecco il vantaggio di tenersi tra i piedi bestie come te. Accidenti al giorno che t’ho preso e più al giorno che t’ho pagato la prima volta!

— Ma s’io la prendevo, era mia, eh padrone!

— Era tua? Un corno! Il campo è mio, tu sei il garzone mio, tu l’hai veduta per primo. La lucertola dev’essere mia.

Il padrone di Biagio era un negoziante di bovini, che comprava ogni settimana buoi e vitelli in tutti i mercati della bassa Umbria e li conduceva con la ferrovia a Roma pel mercato del giovedì.

— Lo sai tu, pezzo di legno, che da due settimane perdo duecento scudi, e che a questo mercato porto quattordici buoi? Lo sai tu? E averci la fortuna così tra mano, e lasciarla andare al diavolo. Ma io l’avrò, perdio, l’avrò.

E senza nemmeno mettersi il mantello uscì su la via deserta, proprio quando la tramontana correva giù giù tra le case così vorticosamente che da un tetto caddero due tegoli frantumandosi su la strada soda.