Pagina:Ojetti - Mio figlio ferroviere.djvu/300

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scena e si diceva che forse s’era sbagliata, che io ero entrato in quella stanza, proprio a quell’ora, perchè sapevo di trovarci lei. Furbo, furbo, furbo. Credevano che fossi furbo? E io mi sentivo furbo: quel che è peggio, m’illudevo di potere alla mia età, cominciare ad agire da furbo. Perchè, caro lettore, noi si è soltanto quello che gli altri credono che noi si sia. Le conversioni degli stessi santi cominciano dal momento in cui il pubblico dei fedeli li crede convertiti; magari, cioè, un poco prima che la conversione sia sul serio, voglio dire nel profondo, avvenuta. Anche san Francesco fu santo da quando in piazza si spogliò nudo e abbandonò i suoi belli abiti a suo padre, e la gente, sia schernendolo sia venerandolo, lo giudicò santo, cioè diverso dagli altri, cioè un po’ pazzo; e lo ajutò così ad esserlo sul serio. Prima agiva come se lo fosse, ma non lo era: sentiva il bisogno e cercava onestamente di diventarlo. Col suo genio capì che occorreva cominciare dal convincere gli altri per arrivare a ritrovarsi sicuro di sè stesso e, alla fine, convincere Dio. Io medico ho veduto molti e molti malati credersi guariti, anche se non riuscivano a mettere un piede fuori del letto, solo perchè tutti attorno a loro li proclamavano guariti. Qualcuno finisce anche a guarire per davvero: quello che si suol dire il miracolo della fede. Viceversa, molti sani o còlti da piccole infermità li ho veduti aduggiarsi e fiaccarsi e davvero ammalarsi perchè udivano il coro dei familiari e degli amici ripetere