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delft. 121

disegno di Filippo, di stabilire l’Inquisizione nei Paesi Bassi, quel giorno egli consacra sè stesso alla difesa delle libertà della sua patria e in tutta la vita non vacilla più un momento sulla via che ha intrapresa. I vantaggi della nobiltà dei natali, una fortuna reale, la pace e la vita splendida che amava per natura e per costume, sacrifica tutto alla sua impresa; si riduce povero e proscritto, e nella proscrizione e nella povertà respinge costantemente le offerte di perdoni e di favori che gli vengon fatte da mille parti e per mille vie dal nemico che l’odia e che lo teme. Circondato d’assassini, fatto bersaglio delle calunnie più atroci, accusato persino di vigliaccheria dinanzi al nemico e dell’assassinio d’una sposa che adorava, guardato qualche volta con diffidenza, calunniato, osteggiato dal medesimo popolo ch’egli difende, sopporta tutto in silenzio, con dolcezza. Va diritto alla sua mèta affrontando pericoli infiniti con coraggio tranquillo. Non piega, non adula mai il popolo, non si lascia trascinare dalle passioni del suo paese; è sempre lui che guida, sempre alla testa, il primo; tutto si raggruppa intorno a lui; è la mente, la coscienza e il braccio della rivoluzione; il focolare che irradia e che conserva il calore della vita nella sua patria. Grande per audacia e per prudenza, procede integro in un tempo di spergiuri e di perfidie; riman mite, in mezzo ad uomini violenti; conserva le mani immaculate, mentre tutte le corti d’Europa si macchiano di sangue. Con un esercito raccogliticcio, con alleati