Pagina:Omero - L'Odissea (Romagnoli) II.djvu/165

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162 ODISSEA

380Dovresti darmi retta: ché certo sarebbe assai meglio.
Fra i banchi d’una nave questi ospiti gitta; e in Sicilia
mandiamoli: potrai ritrarne discreto guadagno».
     Cosí diceano i Proci. Né l’altro curava i lor detti;
bensí, muto, lo sguardo volgeva a suo padre, e attendeva
385l‘istante ch’ei sui Proci sfrontati avventasse le mani.
     Ora, di fronte alla sala, seduta sul fulgido trono,
d’Icaro la figliuola, Penelope mente assennata,
udiva ciò che quelli dicevano dentro la stanza.
A banchettare quelli seguiano, ridendo in gran festa,
390in gran copia: ché bestie ne aveano sgozzate di molte.
Ma nessun altro banchetto men pro’ dovea fare di quello
che s’apprestavano a offrire la Diva ed il valido Ulisse
ai Proci, che per primi tessér quella trama d’infamia.