Pagina:Omero minore.djvu/203

Da Wikisource.
200 POESIE MINORI

E sulla sua tomba posero il seguente epitafio:

La terra il sacro capo nel grembo qui cela dell’uomo
che celebrò gli eroi nel canto, d’Omero divino.

***

L’aneddoto dei pescatori, che conclude la narrazione, è tale, confessiamolo, da gittare un discredito di riflesso anche su tutto quanto precede.

E cosí anche, risalendo dalla fine verso il principio, troviamo una quantità d’aneddoti o insulsi o inopportuni. Per citarne qualcuno, non è verisimile che il poeta, oramai carico di gloria, movendo verso la Grecia che lo desiderava, si fermasse tanto tempo a Samo, e vi pitoccasse, sia pure mezzo per gioco, di porta in porta. Assolutamente grottesca, a parte il suo carattere poco omerico, è l’imprecazione contro la sacerdotessa. E, cosí via, una quantità di piccoli incidenti, elevati quasi a dignità di eventi importanti e caratteristici, tradiscono, piú assai nell’ultima parte, ma un po’ dappertutto, il tardo carattere di questa compilazione.

Ma con queste indiscutibili affermazioni non abbiamo còlta tutta la verità, non abbiamo esaurita, credo, la nostra impressione. Non ci siamo reso conto, per esempio, del fàscino singolare, che, ad onta di tante scipitaggini, ci tiene avvinti sino alla fine alla lettura di questa vita.

E se ne cerchiamo le ragioni, ci sembra di poterle trovare, innanzi tutto, in una singolare convenienza o armonica corrispondenza fra le sostanziali vicende esposte in questa vita, e le conclusioni che s’impongono a noi medesimi, alla nostra