Pagina:Opere (Dossi) I.djvu/228

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CAPITOLO DECIMO 197 vita del sorriso, col volger dolce del guardo, mostrava come a delizia le fosse il nome, il pensiero del suo (iesù. Placidamente morì, come un colombo. E a me, che al fianco di lei, in sui ginocchi, oravo.... parve un istante sentire ed uno sbàttere di ali ed un odore d’incenso ed un riflesso di aèrei òrgani.... Or perchè dùnque piangete ? Egli è per lei 0 per voi ?... Per lei, il Dc-profundis va detto con un Te-Daini». — , Ma, ben incontrario, raddoppiano i singulti. E nella buca si getta no fiori e vi si getta la prima palata di terra. Mberto sentissi la gina di cacciarvi anche il prete. E si rivolse turbalo, e vide ? Vide una delicata fanciulla, stretta, sotto le volte maestose di un Duomo, e tra gl'incensi, le melodìe, le faci, da sacro orrore ; la meule all'oliata dalle pene infernali e dalle gioje del Paradiso ; cercando con ansia nelle vile dei Salili i modelli ; in brama di una felicita, senza conóscere ancora con che cosa si mula. Scnonchè, l’islinlo, svegliandosele a un trailo, gliel dice. (-he è? Sarebbero forse le tentazioni di Sàtana ? sarèbbero queste le prove di cui tanto lesse e udì ? Ma udì e lesse ben anche, che, j j per toccare la palma, bisognava combàttere, ed aspramente combàttere ! Ed ecco iniziarsi una di quelle sequele di notti dal continuo accèndere e spègnere il lume, notti di sbigottimento 1 paffute senza dormire S: nè pure giacendo , in vita o girolando tra le lenzuola, fcaldaia tanto neli amore di Dio, che non nello fpìrito foto, ma ancor nella carne iinfiammava S: le parata le vfeiffe f off io di fuoco . 198 VITA