Pagina:Opere (Dossi) I.djvu/310

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Elvira, elegia, venne edita a spese dell’autore (che vi rimane anonimo), e a cura di Luigi Perelli, la prima volta in Milano nel 1872, in un opuscolo di 23 pagine ed in centoventicinque esemplari fuori commercio.

Una appendice del Sole di quel tempo, scritta da Felice Cameroni per quanto egli non la sottoscrivesse, così l’annunziava:

“È una elegia in prosa, stampata per cura di Luigi Perelli colla stessa diligenza che si userebbe a scrivere una prima lettera d’amore, — amore ad un angelo. — Sul frontispizio c’è questo motto di Ovidio: ....est qæedam fiere volutptas — dopo, c’è l’effigie d’Elvira e l’ha disegnata Tranquillo Cremona — dopo, poche pagine e pochissima musica. Le prime le ha scritte.... chi mai? non lo dice il frontispizio, ma parlano come Cremona dipinge, e non octorre dir altro. Le note di musica sono del nostro Edwart del Sole.

In questo breve libro si sono dato ritrovo alcune anime elette per piangere una loro estinta amica.„

Carlo Dossi e Tranquillo Cremona avevano concorso alla breve ma dolcissima commemorazione sentimentale e biografica di Elvira Ferrari, giovanotta; “colei, che doveva rimanere poesia amorosa della vita di Luigi Perelli, e che, sembrando avviarsi alla gloria, s’avviava alla morte„. (Primo Levi, Questioni di cuore e di codice — Per l’ultimo degli Ambrosiani. Milano, Tip. Golio, 1900). — E, nelle pagine dense e commosse, il giglio profuma coi crisantemi, e le lagrime si rischiarano di un tenue riso di malinconica ed affettuosa rassegnazione. Non tutto è morto quando l’arte rievoca l’amore e l’estinta.

Per cui Eugenio Camerini s’inchina: “Ringrazio il chiariamo sig. C. Dossi — gli scriveva, — della commovente Elegia Elvira. Poichè l’arte de’ versi è scaduta, la poesia si rifugia nella prosa, che, come il cielo, ha seni da accogliere tutti gli astri della immaginazione, feconda per tenerezza„.

L’edizione romana di Goccie d’Inchiostro (1880) riproduce il lavoro da pag. 252 a pag. 265, ma lo spoglia delle note musicali e del disegno del Cremona, per maggiore facilità tipografica. (Si trovano invece in questa edizione definitiva dei Treves).

Su due colonne e mezzo, a pag. 54 del n. 7, vol. V (Roma, 1883, 16 settembre), la Cronaca Bizantina ristampa Elvira e si attiene al testo della riproduzione.