Sia maledetto il dì, sia maledetto
Il giorno abbominato
In che nacqui e la notte in cui fu detto:
Un altro maschio è nato.
Senz’astri, senza fior, senz’armonia,
Freddo, scuro, deserto
Resti quel dì come la vita mia,
Come sepolcro aperto:
Vasto sepolcro che di vita ha brama.
Cor che il pianto divora,
Notte che l’alba eternamente chiama,
Uom che la morte implora.
Perchè dall’alvo uscii? Perchè i ginocchi
M’han pòrti? Perchè m’hanno
Le mamme offerte? Perchè schiusi ho gli occhi
Al sole, anzi all’affanno?
Come leon che cada entro a profonda
Fossa e rugghiando muore,
Entro il mal, che m’assiepa e mi circonda.
Precipitò il mio cuore;