Ch’ella volge alla nuora, ancor che questa 480Buona e docile sia, nè sia maligno
Il talento di lei: così dispone
Il pensier di Chi può. Se poi sprovvista
d’alti natali e di beltà sol ricca
Al tetto marital la sposa arrivi, 485Mai sofferta non è si di buon core
Che bersaglio non sia d’aspri motteggi,
Tal che rider ne dènno anco le ancelle.
Chi la pace però sovr’altro estimi,
E la sposa e i parenti ami davvero, 490Mai far non dee che un tetto sol li copra.
E noi, se le tue nozze Eli conceda,
Seguirem tal consiglio; e solo a mensa
E ne le veglie delle tarde sere
Vi vedrò tutti a me dintorno accolti: 495Poi che a buon genitor, quando gli fugge
La bella giovinezza e sopra il capo
La canizie s’alluma, altro non resta
Che il lieto aspetto e il conversar de’ figli,
Per cui degli anni suoi l’alba rivede. 500Seguían questi parlari appo le case
Fra Giobbe il saggio e il suo maggior figliuolo,
Nè guari andò, che nello stesso loco
Fermar fu visto il nuzíal corteo.
Piombava il Sol dagl’infiammati azzurri