Pagina:Opere complete di Galileo Galilei XV.djvu/371

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delle resistenze de' solidi, con altre speculazioni; e dopo cinque mesi in circa, cessata affatto la pestilenza nella sua patria, verso il principio di Dicembre del 1633 da S. S.tà gli fu permutata la strettezza di quella casa nella libertà della campagna, da esso tanto gradita: onde tornò alla sua villa d'Arcetri, nella quale egli già abitava più del tempo, come situata in buon'aria et assai comoda alla città di Firenze, e perciò facilmente frequentata dalle visite delli amici e domestici, che sempre gli furono di particolar sollievo e consolazione.

Non fu già possibile che quest'opera del Mondano Sistema non capitasse in paesi oltramontani: e perciò indi a poco in Germania fu tradotta e publicata in latino dal suddetto Mattia Berneggero, e da altri nelle lingue franzesi, inglesi e tedesche; et appresso fu stampato in Olanda, con la versione latina fatta da un tal Sig.r Elia Deodati, famosissimo iurisconsulto di Parigi e grandissimo litterato, un tal Discorso scritto già in volgare dal Sig.r Galileo circa l'anno 1615, in forma di lettera indirizzata a Madama Ser.ma Crestina di Lorena, nel tempo in che si trattava in Roma di dichiarare come erronea l'opinione Copernicana e di proibire il libro dell'istesso Copernico: nel qual Discorso intese il Galileo avvertire, quanto fosse pericoloso il valersi de' luoghi della Sacra Scrittura per l'esplicazione di quelli effetti et conclusioni naturali che poi si possino convincer di falsità con sensate esperienze o con necessarie dimostrazioni. Per l'avviso delle quali traduzioni e nuove publicazioni de' suoi scritti restò il Sig.r Galileo grandemente mortificato, prevedendo l'impossibilità di mai più supprimergli, con molti altri ch'egli diceva trovarsi